Contesto amministrativo territoriale

Il mandato dell’Autorità di bacino è fissato dal D.Lgs. n. 152/2006.

Il Piano di bacino distrettuale rappresenta lo strumento principe attraverso il quale si  concretizza l’azione dell’Autorità di bacino. L’attuazione, attraverso la normativa nazionale di  recepimento, della Direttiva quadro acque e della Direttiva alluvioni, impone l’adozione del  Piano di gestione delle acque e del Piano di gestione del rischio da alluvione, articolazioni,  entrambi, del Piano di bacino distrettuale.

L’Autorità di bacino esercita funzioni e compiti in materia di difesa del suolo, di tutela delle  acque e di gestione delle risorse idriche, nonché ogni altra funzione ad essa attribuita da fonti  normative di rango primario o secondario, operando in conformità agli obiettivi di cui alla  parte terza del D.Lgs. n. 152/2006. L’Autorità di bacino concorre all’attuazione delle attività di  competenza del Ministero della Transizione ecologica attraverso modalità e forme  organizzative, di natura stabile o temporanea, coerenti con i propri regolamenti di  organizzazione interna.

Seleziona i limiti amministrativi di interesse
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  • Regioni

In senso più ampio e nello spirito degli indirizzi comunitari, possono essere ricondotte alle  funzioni dell’Autorità di bacino, oltre alle attività di pianificazione di cui si è già fatto cenno, le  iniziative di informazione, partecipazione e collaborazione rivolte a tutti i soggetti (pubblici e  privati) che operano nell’ambito della difesa del suolo, della razionale utilizzazione delle  risorse idriche e della tutela dell’ambiente.

Tali iniziative si sono concretamente tradotte in un’articolata serie di azioni da parte  dell’Autorità di bacino tese a meglio qualificare le attività istituzionali connesse alla  pianificazione di bacino ovvero a costituirne integrazione.