Il primo aggiornamento del Piano di gestione delle acque del Distretto idrografico delle Alpi Orientali, ha avuto formale avvio con la pubblicazione, nel dicembre 2012, del documento recante le misure in materia di informazione e di consultazione pubblica, nel quale è stato tra l’altro individuato il calendario delle attività.
Le Autorità di bacino del fiume Adige e dei fiumi dell’Alto Adriatico hanno svolto le funzioni di coordinamento nei confronti delle Regioni Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e delle Province Autonome di Trento e Bolzano, mediante appositi tavoli di lavoro.
Un primo esito di tale attività coordinata è stata la pubblicazione, in data 20 giugno 2014, del “Documento preliminare all’aggiornamento del piano”. Tale documento aggiorna il quadro conoscitivo con particolare riguardo alle caratteristiche del distretto, all’esame dell’impatto delle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee ed all’analisi economica degli usi e dei servizi idrici. Parte integrante del documento è anche una valutazione globale, ancorchè provvisoria, dei principali problemi di gestione delle acque come risultante dalla suddetta analisi e tenuto comunque conto dei rilievi e delle osservazioni emerse nell’ambito della consultazione pubblica.
L’elaborazione di questa proposta di piano costituisce l’ulteriore fase dell’iter di aggiornamento del Piano, coerentemente a quanto disposto dall direttiva quadro acque; il documento verrà successivamente sottoposto alla consultazione pubblica per un periodo minimo di sei mesi.
Va precisato che, a riscontro di una specifica iniziativa avviata dalle Autorità procedenti (Autorità di bacino dell’Adige e Autorità dei fiumi dell’Alto Adriatico), la Direzione generale per le valutazioni ambientali del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha disposto l’esclusione dalla procedura di VAS dell’aggiornamento del Piano di gestione. La Commissione tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale VIA-VAS ha infatti espresso parere favorevole a tale esclusione, con una serie di raccomandazioni. Ha ritenuto infatti che la revisione di tale piano non comporti nuovi effetti significativi non già precedentemente considerati in quanto né il quadro programmatico ambientale né le tipologie di interventi che saranno contemplate nel programma delle misure si discosteranno sostanzialmente da quanto già contenuto nel primo Piano di gestione (primo ciclo di pianificazione 2010-2015).
I contenuti del progetto di piano
La proposta di piano è strutturata secondo i contenuti previsti dall’Allegato VII della direttiva quadro acque, integralmente recepiti dall’allegato IV alla parte terza del D.Lgs. 152/2006, parte A, con esclusione di quegli elementi la cui trattazione andrà necessariamente rimandata al documento finale, successivo alla consultazione (sintesi delle misure adottate in materia di consultazione pubblica, elenco autorità competenti, referenti e procedure per ottenere la documentazione e le informazioni di base, sintesi delle modifiche/aggiornamenti rispetto alla versione precedente, valutazione dei progressi registrati per il raggiungimento degli obiettivi ambientali, sintesi delle misure previste nel precedente piano e non realizzate).
Il documento è pertanto articolato nelle seguenti parti, oltre ad una introduzione al progetto di Piano:
- Caratteristiche del distretto: descrive le principali caratteristiche del distretto con particolare riguardo all’assetto socio-economico, fisico (articolazione in 15 sottobacini) e climatico;
- Corpi idrici superficiali e sotterranei: il documento rende conto degli aggiornamenti che le competenti regioni (in particolare hanno portato alla geometria dei corpi idrici, quale esito dell’attività di ricognizione delle pressioni e degli impatti e, comunque, allo scopo di perseguire ogni possibile omogeneizzazione a scala distrettuale. L’elenco dettagliato dei corpi idrici, con i fondamentali elementi di caratterizzazione, viene fornito nell’apposito “Catalogo dei corpi idrici” costituente Allegato A.
- Pressioni ed impatti significativi delle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee: il documento descrive, secondo le tipologie previste dalle Linee guida comunitarie, le pressioni e gli impatti antropici significativi sullo stato delle acque superficiali e sotterranee. L’analisi costituisce esito di un’attività sviluppata in maniera omogenea sull’intero territorio distrettuale. I criteri di valutazione della significatività fanno riferimento ad appositi indicatori e metodologie che sono state preventivamente convenute e condivise da tutte le Amministrazioni (Veneto, Friuli Venezia Giulia e Province di Trento e Bolzano) e che sono analiticamente descritte nell’Allegato B.
- Aree protette: Il documento individua le cosiddette aree protette, secondo le tipologie indicate dall’Allegato IV della direttiva quadro acque, ed i corpi idrici che ricadono all’interno di tali aree; nel caso dei siti della Rete natura 2000, i criteri di definizione fanno riferimento al Rapporto n. 107/2011 redatto da ISPRA. L’individuazione delle aree protette costituisce attività propedeutica alla successiva, eventuale, designazione, per i corpi idrici interessati, di obiettivi più rigorosi.
- Stato delle acque superficiali e sotterranee: il documento reca lo stato di avanzamento della classificazione di stato delle acque superficiali e sotterranee, prevalentemente riferiti al triennio 2010-2012 (in qualche caso la classificazione si è spinta al 2013, come avvenuto per la classificazione delle acque di transizione e marino-costiere del Friuli Venezia Giulia; in altri casi ha considerato, attraverso il “monitoraggio di indagine”, anche parte del 2014); si segnala il caso della Regione Veneto, la quale ha preso atto nel novembre 2013 (D.G.R. 1950/2013) della proposta di classificazione presentata da ARPAV sulla base dei monitoraggi del triennio 2010-2012 e l’ha sottoposta a consultazione pubblica; in attesa del formale recepimento, l’Amministrazione conferma, provvisoriamente, la classificazione già trasmessa alla Commissione Europea attraverso il nodo SINTAI-WISE nel marzo 2011.
- Sintesi dell’analisi economica: il documento, sulla base delle linee guida comunitarie, sviluppa una prima indagine ricognitiva dei principali elementi di caratterizzazione economica degli usi e dei servizi idrici, con particolare riguardo ai volumi in gioco, ai costi ed al prezzo dell’acqua.
- Obiettivi ambientali e programma delle misure: l’individuazione degli obiettivi dei corpi idrici, e segnatamente la definizione delle eventuali esenzioni (deroghe e proroghe rispetto al raggiungimento degli obiettivi di “buono stato” entro il 2015) implica la preventiva definizione del programma delle misure, attraverso una valutazione che consideri non solo la fattibilità tecnica in senso stretto ma anche la sostenibilità, sotto il profilo economico e sociale, delle eventuali azioni proponibili; per questo motivo, in questa fase del processo di aggiornamento del piano, gli obiettivi sono individuati solo per i corpi idrici che già si trovano nello stato “buono” o “elevato”, e si rimanda al successivo stadio la definizione degli obiettivi dei corpi idrici a rischio. L’impostazione del programma delle misure fa riferimento al noto schema DPSIR elaborato dall’Agenzia Europea dell’Ambiente: il programma delle misure è declinato in termini generali secondo l’articolazione dell’art. 11 della direttiva quadro acque, che distingue tra misure di base (misure necessarie per attuare la normativa comunitaria in materia di acque) e “altre misure di base” (sono quelle più dettagliatamente descritte dall’art. 11, punti da b) a l)). Alcune Amministrazioni, dando attuazione ad un percorso metodologico preventivamente concordato e condiviso, hanno provveduto a dettagliare le “misure individuali” da associare ad ogni specifico corpo idrico, tenuto conto delle pressioni significative localmente individuate. Nella fase di consultazione pubblica il programma delle misure sarà successivamente perfezionato ed integrato, tenendo conto dei criteri di sostenibilità sociale ed economica.
- Pianificazione coordinata ed attuativa: il documento richiama, ancorchè in forma sintetica, i principali strumenti di pianificazione che hanno relazione diretta ed esplicita col Piano di gestione delle acque: si tratta di strumenti di livello sovra-regionale (Piano gestione alluvioni, PSRN) oppure di livello regionale e sub-regionale (Piani di tutela delle acque, PGUAP, PSR, ecc.).
- Prime azioni di recepimento del parere VAS e iniziative di consultazione pubblica e di consultazione transfrontaliera: il documento rende conto delle iniziative avviate per il recepimento del parere di non assoggettabilità rilasciato dalle Autorità competenti e richiamato in premessa; descrive sinteticamente le attività di consultazione pubblica già poste in essere evidenziando in particolare che il programma delle misure proposto risponde, almeno in linea generale, alle principali criticità dell’assetto quali-quantitativo della risorsa idrica, segnalate da pubblico e portatori di interesse nell’ambito di tale processo. Un aspetto importante riguarda la consultazione transfrontaliera, ed in particolare le iniziative intraprese nell’ambito della Sessione della Commissione mista italo-slovena per l’idroeconomia che si è tenuta nell’ottobre 2014.
Fanno parte integrante del documento di progetto anche i seguenti allegati:
Allegato A: cataloga i corpi idrici ed illustra tutte le informazioni utili per tipologia di corpo idrico
Allegato B: sviluppa i criteri con cui si definisce la significatività delle pressioni secondo un approccio omogeneo
Allegato C: presenta il repertorio delle pressioni significative individuate a scala di singolo corpo idrico strettamente legate alle misure relative.
Allegato D: raccoglie la cartografia
La consultazione
Si ricorda che per 6 mesi dalla data di pubblicazione della documentazione (22 dicembre 2014) sarà possibile presentare osservazioni scritte all’indirizzo di posta elettronica consultazione@alpiorientali.it o all’indirizzo di posta elettronica certificata alpiorientali@legalmail.it